Accordo Associazione UE – San Marino: una guida per le banche

L’Accordo di Associazione con l’UE rappresenta per le banche sammarinesi un momento di profonda trasformazione, che richiede una preparazione su più fronti. L’obiettivo a lungo termine è l’integrazione graduale nel Mercato Unico europeo, un processo che, secondo le analisi, offre l’opportunità di rafforzare il settore finanziario e di aumentare la fiducia nell’economia sammarinese, ma che espone anche a sfide concrete.

Ecco i principali ambiti in cui una banca sammarinese deve prepararsi:

1. Adeguamento Normativo e Prudenziale

L’aspetto più critico è l’allineamento con l’intero acquis comunitario in materia di servizi bancari, assicurativi, di gestione patrimoniale e dei mercati dei titoli. Sebbene San Marino abbia già recepito alcune normative legate all’uso dell’euro e alla lotta contro il riciclaggio di denaro, l’Accordo richiede l’implementazione completa e continua di tutte le disposizioni pertinenti. Questo significa:

  • Adozione di standard europei: le banche dovranno adeguarsi a un “libro unico di regole” armonizzate. Sebbene i documenti non menzionino esplicitamente tutti gli standard, l’implementazione del quadro di vigilanza di Basilea III e delle direttive MiFID II è cruciale. Queste normative impongono requisiti patrimoniali più elevati e un controllo più stringente, richiedendo alle banche di mantenere riserve di capitale e liquidità sufficienti.
  • Rafforzamento del quadro antiriciclaggio: sarà necessario allineare il quadro normativo nazionale agli standard UE, con l’obiettivo di migliorare la conformità e la vigilanza.
  • Riforma della vigilanza e della risoluzione bancaria: la Banca Centrale di San Marino (BCSM) dovrà rafforzare i propri poteri di vigilanza e adeguare la legge sulla risoluzione bancaria, in linea con gli standard UE. Questo processo è cruciale per la stabilità del sistema e dovrà includere un’ampia ripartizione degli oneri in caso di crisi.

2. Miglioramento dell'Efficienza Operativa e della Profittabilità

L’integrazione nel Mercato Unico aumenterà la concorrenza, soprattutto da parte delle banche italiane. Per essere competitive, le banche sammarinesi devono affrontare le loro vulnerabilità strutturali:

  • Riduzione dei costi: le banche devono mirare a ridurre gli elevati costi operativi, in particolare le spese per il personale, anche attraverso una razionalizzazione del personale. Un’analisi comparativa ha evidenziato che le banche sammarinesi hanno costi operativi significativamente più alti rispetto ai loro omologhi italiani.
  • Gestione delle perdite: il sistema bancario sammarinese deve impegnarsi in un processo di consolidamento, che include la gestione dei crediti non performanti e il completamento della revisione e allineamento delle posizioni contabili. Affrontare queste questioni storiche è un passaggio fondamentale in vista del prossimo accordo.
  • Aumento degli asset redditizi: le banche devono aumentare la quota di attività che generano reddito per incrementare la profittabilità.

3. Sfruttare il Periodo Transitorio

L’Accordo prevede un periodo di transizione di 15 anni per l’integrazione del settore finanziario. Questo lasso di tempo offre alle banche l’opportunità di adattarsi gradualmente e di non essere sopraffatte dai nuovi requisiti. L’implementazione anticipata delle riforme, anziché attendere la scadenza, potrebbe aumentare la fiducia degli investitori e accelerare i benefici dell’accordo.

In sintesi, la preparazione richiede un approccio a due livelli: da un lato, un profondo adeguamento normativo e strutturale per conformarsi agli standard europei, e dall’altro, un’attenta ottimizzazione dei costi e dei processi per affrontare la nuova concorrenza e rafforzare la propria posizione sul mercato. Questo processo richiederà investimenti significativi e un forte impegno, ma è visto come un passo necessario per garantire la stabilità e la competitività del settore finanziario sammarinese nel lungo periodo.

Articolo a cura di Vincent Cecchetti

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